Dialogo con la consigliera di parità della provincia di Benevento
In varie analisi (Istat, Rapporto BES 2022, Mef, Onu – Agenda 2030, Ue, Eu Gender Equality Index, Banca d’Italia Relazione annuale 2022) è stata riscontrata la persistenza delle discriminazioni e delle disuguaglianze di genere in Italia. Quelle relative al mercato del lavoro sono assai gravi perché si umilia il lavoro delle donne o non si garantisce la chance dell’indipendenza economica, che è fondamentale per evitare anche soprusi e violenze familiari.
Nel campo dell’istruzione e della formazione il divario è a favore delle donne ma è scarsa, tuttavia, la loro partecipazione a percorsi formativi di carattere scientifico, tecnico e informatico laddove – è noto – viviamo in un’economia digitale. In Italia è stato varato il Piano operativo per la Strategia Nazionale per le competenze digitali: si vuole colmare il gap entro il 2025 azzerando il divario di genere, triplicando il numero dei laureati ICT e quadruplicando il numero delle donne.
Nonostante nel corso di vari anni, a partire dalle pietre miliari del 1977, gli innegabili risultati di politiche e tecniche regolative su divieti di discriminazione, parità di trattamento e pari opportunità, il percorso che conduce all’effettività del diritto antidiscriminatorio è ancora disseminato di ostacoli. Oltre al deficit culturale da non sottovalutare e trascurare, vi è probabilmente anche una scarsa informazione sugli istituti e sui soggetti istituzionali che possono contrastare i fenomeni discriminatori e le molestie nei luoghi di lavoro. Un ruolo centrale è svolto dalla consigliera di parità che, radicata nel territorio, a partire da quello provinciale, è vicina alle cittadine, è chiamata a funzioni di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro. Nel seminario odierno s’intende conoscere la figura istituzionale, dialogando con la consigliera di parità della Provincia di Benevento. I grandi obiettivi si realizzano prendendo le mosse dall’attuazione e dall’utilizzazione dei meccanismi antidiscriminatori e paritari, presenti a livello locale. Più si utilizzeranno, più sarà possibile invertire il trend negativo sulle disuguaglianze di genere e avvicinare il momento in cui la parità cesserà di essere un’utopia.
La partecipazione certificata consente di maturare 0,10 cfu per gli studenti di Giurisprudenza e il punteggio aggiuntivo di 0,10 sul voto di laurea per gli studenti di area economica e statistica.